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Pradales a Sánchez: "Dobbiamo rispettare gli impegni presi".

Pradales a Sánchez: "Dobbiamo rispettare gli impegni presi".

Nel mezzo delle trattative per i trasferimenti, che dovrebbero concludersi entro la fine del 2025, il Lehendakari ha approfittato dell'accordo con il Primo Ministro per ricordargli che "non basta raggiungere accordi; bisogna rispettarli".

Lehendakari Imanol Pradales e il primo ministro Pedro Sánchez si sono incontrati al vertice globale dell'Open Government Partnership (OGP), che si tiene questa settimana a Vitoria, alla presenza di circa 3.000 persone per discutere di democrazia e trasparenza.

Nel suo discorso, il capo del governo regionale ha insistito sulla necessità di combattere la "disaffezione" dei cittadini nei confronti della politica e delle istituzioni democratiche.

Ha affermato che è necessario instillare una cultura democratica di accordo, costruttiva e basata su una condotta esemplare e su un dialogo continuo, e che cerchi "il consenso e la collaborazione tra i diversi gruppi".

Dopo aver sottolineato che gli accordi "rappresentano la migliore espressione di un'azione politica e istituzionale utile a beneficio dei cittadini", ha avvertito che i patti da soli non bastano. "Devono essere attuati e resi concreti; qualcosa di semplice come il rispetto degli impegni assunti fa la differenza quando si tratta di rafforzare la fiducia: tra le parti, tra le istituzioni e tra queste e i cittadini", ha aggiunto.

I partecipanti al forum danno per scontato che questo messaggio sia indirizzato direttamente a Pedro Sánchez, in un momento in cui il governo centrale e quello basco devono finalizzare i trasferimenti in sospeso promessi dal Primo Ministro in cambio dei voti del PNV per la sua investitura.

Nello stesso forum, Sánchez ha annunciato l'imminente lancio di un nuovo portale per la trasparenza, che sarà uno strumento per rispondere alla corruzione con "coraggio, con idee e proposte e con determinazione".

Nel suo discorso, il presidente ha lamentato che una delle ragioni principali della "regressione della democrazia" nei paesi di tutto il mondo è "la disaffezione dei cittadini verso le istituzioni quando si verificano casi di corruzione".

"E anche se ovviamente non esiste la corruzione zero, non deve esserci tolleranza zero per la corruzione", ha chiesto.

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